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GIULIA CEnci, tallone di ferro

Appena entrate al Museo Novecento di Firenze, poco dopo la biglietteria, troverete sulla sinistra le stanze espositive dedicate a “Tallone di Ferro”, la personale di Giulia Cenci (Cortona, 1988).

Fino al 22 agosto avrete la possibilità di immergervi metaforicamente in un mondo particolare in cui macchine agricole e forme di vita animale si fondono in creature “mostruose” un po’ malinconiche, testimoni di tempi come antichi scheletri di dinosauri estinti.

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Le opere della Cenci, nuove protagoniste del ciclo “Duel” del Museo, dialogano contemporaneamente sia con l’architettura storica del complesso museale (Ex convento delle Leopoldine) che con la scultura bronzea “Leone di Monterosso – Chimera” di Arturo Martini.

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In questa atmosfera in cui l’antica mitologia greca si intreccia a quella contemporanea del progresso tecnologico e all’antropocentrismo, Giulia Cenci muove una critica e spinge il visitatore ad osservare ciò che la società moderna sta costruendo.

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© Crediti fotografici: Serge Domingie.

Courtesy of: Museo Novecento

chiara gambirasio:

lezioni di volo

Salendo le scale del museo che dal piano terra portano al piano nobile si trova la prima opera della giovane artista lombarda classe 1996.

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L’opera posta sul percorso solitamente fatto in maniera distratta vuole riportare il fruitore a vivere lo spazio del museo con la tranquillità di quando l’edificio era un convento.

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Tutta la mostra è incentrata su questo passo calmo e leggero che piano piano si trasforma in un vero e proprio volo. Le opere pensate appositamente per il loggiato del museo sono cadenzate in un percorso palindromo (difatti la mostra può essere visitata sia da destra verso sinistra che viceversa) e ascendente con il culmine nell’angolo di massima luce del loggiato.

 

L’opera posta in questo angolo, ad una quota più alta rispetto alle altre, dialoga con l’opera “La fenice” adagiata sul suolo. È da qui che partono ma al contempo terminano i nostri voli insieme all’artista: in questa opera in gesso e cenere dove muore e rinasce l’uccello mitologico. Il volo e le creature alate sono il fil rouge di questa mostra, così come lo sono i colori, tenui ed evanescenti che si fanno spazio su supporti altrettanto fragili.

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© Crediti fotografici: Francesca Madiai.

Courtesy of: Museo Novecento

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